Alida 100
La Cineteca nazionale festeggia il centenario della nascita di Alida Maria Laura Altenburger, in arte Alida Valli (era nata a Pola il 31 maggio) con una rassegna che ha l’ambizione di proporre un originale percorso cinematografico di un’attrice più unica che rara. «L’attrice più amata dagli italiani», come l’ha definita giustamente Dino Risi, ha avuto una carriera straordinaria che può essere riletta come una sorta di film nel film, dal cinema dei telefoni bianchi a quello hollywoodiano, per poi rimettersi coraggiosamente in discussione con importanti autori (Visconti, Antonioni, Pasolini, Bertolucci, Pontecorvo, Brusati, Zurlini, Argento…). Come ha scritto Oriana Fallaci, «la sua storia è in fondo la nostra storia: fascismo e telefoni bianchi, dopoguerra e processo Montesi, sconfitte e fughe in America a cercar nuova vita». Il suo è il «volto d’Europa: così stanco eppure così vivo, così amaro eppure così dolce, così consapevole di colpe, mortificazioni, speranze, virtù». La sua vita poi s’intreccia indissolubilmente con quella del Centro Sperimentale di Cinematografia. L’attrice, infatti, è entrata nell’allora neonato Centro Sperimentale nel 1936 e diversi anni dopo con il capolavoro di Soldati, Piccolo mondo antico (1941), ha vinto la coppa Volpi. A vestirla è stato il grande costumista e scenografo per il cinema e per il teatro Gino Carlo Sensani che dal 1935 fino alla sua morte nel 1947 ha tenuto la cattedra di costume al Centro Sperimentale di Cinematografia. E l’aula di costume del Centro è non a caso dedicata a lui e a Maria de Matteis. Proprio come gli strani fili della vita e dell’arte che s’intrecciano, è stata poi proprio la Biblioteca Luigi Chiarini a ospitare e archiviare il preziosissimo fondo dell’attrice che rappresenta per gli storici un’occasione unica ed eccezionale perché permette di recuperare e di incrociare una grande quantità e qualità di fonti per rivisitare la carriera di Valli e studiare per la prima volta aspetti della sua vita e del suo divismo, che finora erano rimasti sconosciuti o inaccessibili ai ricercatori. Il Fondo Alida Valli, donato dai figli Carlo e Lorenzo De Mejo alla Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia tra il 2015 e il 2016, ha permesso la realizzazione di quel magnifico Bianco e nero n. 586 dedicato interamente all’attrice. Last but not least: i festeggiamenti di Alida Valli non si fermano qui a maggio. Perché nel mese di agosto, durante la programmazione estiva dell’Arena della Casa del Cinema, verrà proiettato il toccante documentario Alida (2020) di Mimmo Verdesca.