Vittorio De Sica. L’arte della Scena
«Se si scandagliano le bibliografie dedicate ai Grandi del cinema italiano si rimane alquanto sorpresi (e un po’ perplessi…) nel raffrontare quanto si è scritto – e detto – di e su Visconti o Fellini, solo per fare un paio di nomi fra gli autori più studiati (ma si potrebbe aggiungere Rossellini), e quanto poco su Vittorio De Sica che, nel panorama della nostra cinematografia, non è certo da meno del Duca milanese o del Grande riminese. Benvenuta dunque questa preziosa e ampia monografia di Flavio De Bernardinis che – partendo dalla biografia di De Sica ancora bambino e poi adulto da lui stesso in parte narrata nel memoriale autobiografico La Porta del Cielo. Memorie 1901-1952 – analizza con estrema accuratezza e ricchezza di fonti e di riferimenti la figura e l’arte del grande attore e regista lungo un arco temporale che va dal 1923 al 1974 attraversando dapprima la scena teatrale per poi passare all’esperienza cinematografica che raggiungerà il suo culmine con i capolavori del neorealismo: da Sciuscià (Ragazzi) a Ladri di biciclette, a Miracolo a Milano, allo straordinario Umberto D. E alcuni anni dopo con La ciociara e Il giardino dei Finzi Contini» (dalla prefazione L’arte di De Sica di Felice Laudadio al volume di Flavio Bernardinis, Vittorio De Sica. L’arte della scena).
ore 16.20 Matrimonio all’italiana di Vittorio De Sica (1964, 102’)
«Tutto nasce dalla solita operazione produttiva messa in atto da Carlo Ponti per costruire, mattone su mattone, la carriera della moglie, la Loren, spingendola all’interpretazione di uno dei capolavori del teatro, non solo italiano, ma mondiale, del secondo ’900. Sophia è effettivamente molto brava, ma il personaggio più difficile resta quello di Mastroianni. La storia narra dell’ex prostituta Filumena Marturano, che lega a sé per la vita il ricchissimo Domenico Soriano rifiutando di rivelargli quale, fra i tre figli che ha avuto, sia davvero figlio suo. Nelle Lettere dal set, affettuosamente scritte alla figlia Emi, De Sica stima che Domenico non ami affatto Filumena, ma che la sposi soltanto perché solleticato, narcisisticamente, dall’idea della discendenza. Mastroianni caratterizza il personaggio sul filo di un intreccio fra la passione puramente sessuale, l’ammirazione per la tenacia della donna, il desiderio di avere comunque un letto sempre “caldo”, la curiosità “intellettuale” per il ruolo di padre, che invece per istinto non lo attira affatto, l’abbandono a una stagione della vita, la maturità, che chiede infine di fermarsi, e guardare al passato per pensare al futuro» (De Bernardinis).
ore 18.00 Incontro moderato da Alberto Crespi con Roberto Cicutto, Flavio De Bernardinis, Emi De Sica, Andrea De Sica, Piera Detassis. Nel corso dell’incontro verrà presentato il volume Flavio De Bernardinis, Vittorio De Sica. L’Arte della Scena, Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, Luce Cinecittà, Edizioni Sabinae, Roma, 2018. Per tale evento l’attrice Silvia Giuliano leggerà alcuni passi del libro.