GOOD AS YOU – TUTTI I COLORI DELL’AMORE
di Mariano Lamberti
Italia, 2011, 90′
Liberamente tratto dall’omonima commedia teatrale GOOD AS YOU è la prima “gay comedy” tutta italiana.
Otto personaggi (quattro donne e quattro uomini), tutti più o meno consapevolmente gay, sono destinati ad incrociare le loro strade la notte di Capodanno.
Complici l’alcool ed una certa atmosfera malinconica e romanica, aiutata da un improvviso black out durante i brindisi, gli otto si troveranno alle prese con un turbinio di confessioni inaspettate, segreti svelati, gelosie e colpi di testa che (ri)accenderanno travolgenti quanto improbabili passioni. L’ arrivo dell’alba saluterà così il formarsi di quattro coppie tanto appassionate quanto pronte ad esplodere come una pentola a pressione.
Nei mesi successivi infatti, tradimenti, bugie e fughe stravolgeranno i rapporti tra i protagonisti, culminando in una surreale e trasgressiva festa con il tema “le favole”. Qui i fantasmi di ognuno prenderanno a pretesto un buffo scambio di persona per dar sfogo a tutte le diffidenze e paranoie fino ad allora tenute nascoste “sotto il tappeto”, provocando la rottura definitiva non solo delle coppie, anche dell’amiciza che legava i vari personaggi.
Ma forse resta loro un’ultima speranza che, così come quel fatidico Capodanno tutto ebbe inizio, il caso, il destino decida di nuovo di metterci lo zampino.
NOTE DI REGIA
“Good As You” è una commedia sulla comunità gay raccontata finalmente senza drammi o pietismi.
Uno spaccato allegro, autoironico e divertito (a volte provocatoriamente onesto) su vizi e virtù della comunità stessa che, come tutte le minoranze vissute nell’oblio o, nel caso omosessuale, nella vergogna, spesso cerca di arrivare al grande pubblico con un gancio vittimistico (come a dire: “guardate che dramma silenzioso è la nostra esistenza“) o idealizzante (i gay sono tutti buoni, anzi migliori degli altri, come se solo questo potesse “riscattarli dalla loro condizione”).
L’intento di “Good as you” è stato invece quello di andare in una direzione diametralmente opposta.
Una scelta precisa, pur nella consapevolezza che un registro di questo tipo (non macchiettistico, né rassicurante) raramente si è visto nel nostro cinema.
“Good As You” è il mondo gay presentato senza facili condiscendenze, senza finti pudori (ma neanche morbose curiosità), dove al giudizio si sostituisce un osservare empatico ma allo stesso tempo oggettivo.
È uno sguardo non “sul” mondo gay ma “dal” mondo gay, un qualcosa di veramente inedito per il nostro paese, destinato a far parlare di sé e forse anche a far discutere. In ogni caso, destinato sicuramente ad appassionare.
Mariano Lamberti