Piccolo mondo antico di Mario Soldati (1941, 106’)
Lombardia, negli anni tra il 1848 e il 1859. Franco Maironi (Massimo Serato) sposa, contro il volere della marchesa sua nonna (Ada Dondini), Luisa (Alida Valli), orfana di padre e nipote di un imperial regio ingegnere, lo zio Piero (Annibale Betrone). Nasce una bimba, Ombretta (Mariù Pascoli), ma la nonna disereda Franco e riesce anche ad ottenere il licenziamento dello zio, unico sostegno della famigliola. Questa cade in miseria e Franco lascia Oria, sul lago di Lugano, per Torino, dove trova lavoro. Un giorno, mentre Luisa è uscita per affrontare la marchesa, denunciando l’esistenza di un testamento a favore di Franco, Ombretta annega nel lago. Luisa, razionalista, si chiude nel suo dolore ma… «La verità è che noi tutti eravamo un po’ in apprensione per questo film […], noi che siamo passati nell’aura di quel mondo fogazzariano. Bisognava tradurre senza tradire, voltare in una forma esteriore e visiva, per la quale non era stata fatta, un’immaginazione letterariamente eclettica e realista, ma piena di profonde risonanze musicali e poetiche […]. Ebbene per me l’assunto è pienamente riuscito. […] Soprattutto è riuscita la parte più gelosa e più difficile: la drammatizzazione visiva dei personaggi di Franco e Luisa e del loro conflitto […]. Non solo, ma più ancora di questo, do atto agli autori del film di aver trasfuso […] quel senso […] di un presente arcano nelle luci del lago, nell’ombra delle notti, nella concatenazione di quei destini, che guida la mente sino alla soglia degli imperscrutabili disegni di Dio […]. Alida Valli ci ha dato una splendida Luisa, tenera, forte, vibrata, schiva, alla cui tragica maternità la sua estrema giovinezza aggiunge compassione senza togliere grandezza. Massimo Serato è fisicamente un Franco ideale, ed è bravissimo: il suo stile espressivo ha una distinzione rara e una sobrietà esemplare» (Filippo Sacchi).