Daniele Luchetti a colloquio con Laura Samani
segue Prova d’orchestra di Federico Fellini (Italia, Germania, 1979, 70′)
In una cappella ducentesca, da secoli trasformata in sala da concerto per l’ottima acustica, l’anziano bidello dispone gli spartiti sui leggii, indica la presenza di tombe e di ritratti di musici, dichiara che tra un anno andrà in pensione. Arrivano i musicanti: i piu’ anziani per primi, con abbigliamenti tradizionali; seguono i piu’ giovani, con jeans e capelli lunghi. Viene annunciato che alle prove sarà presente la TV e che verranno effettuate delle interviste. La novità suscita rivendicazioni che rientrano quando il sindacalista e il capo orchestra presentano spiegazioni. Le prime interviste sono interrotte dall’arrivo del maestro e dal faticoso inizio delle prove. La severità del maestro induce il sindacalista ad imporre un doppio turno di riposo nel corso del quale lo stesso direttore viene intervistato. Quando rientra in sala, gli orchestranti sono in piena rivolta. Ma dei colpi sordi invitano a piu’ miti consigli. Una enorme palla per demolizioni abbatte un muro. In mezzo al polverone, gli intimiditi musici riprendono gli strumenti e il direttore puo’ indurli all’esecuzione della prevista Sinfonia. Al termine dell’esecuzione, il direttore d’orchestra incomincia a blaterare, prima in italiano, poi, sempre con maggiore foga in un tedesco da adunate oceaniche di infelice memoria