BRUCIO NEL VENTO
di Silvio Soldini
Italia, 2002, 108’
Tobias Horvath vive in Svizzera e da dieci anni lavora in una fabbrica di orologi. La vita scorre monotona. Tobias ha però un passato oscuro e misterioso. La sua ossessione è una donna chiamata Line. Un giorno arriva nella fabbrica una nuova operaia. È Line che non può riconoscerlo ma a cui ben presto lui si rivela. Line è sposata e si trova in Svizzera solo per un anno. La passione di Tobias ora esplode e non può essere senza conseguenze. Soldini torna al cinema che gli è più congeniale. Un cinema di tensioni interiori, di nodi esistenziali da sciogliere, di fatica del vivere. Brucio nel vento ha però due difetti apparentemente contraddittori: la fedeltà assoluta al libro fino all’epilogo e il finale, invece, che se ne distacca in modo netto.