IL DOTTOR ZIVAGO (Doctor Zhivago) di David Lean
GB, 1965, 193′ v.o. sott ital.
Gli ideali di vita di Yuri Zivago, rivolti alla poesia e al servizio dell’umanità, trovano un forte ostacolo negli eventi che caratterizzano il passaggio dal regime zarista al bolscevismo. Laureatosi in medicina e sposata la cugina Tonya, nell’esercizio della sua professione Yuri incontra Laram una giovane donna che, dopo una triste esperienza con un ambiguo ed influente uomo politico, Komarovsky, sposerà il fidanzato Pasha, un idealista ed ambizioso rivoluzionario. Nel corso della guerra Zivago ritrova Lara, divenuta infermiera, e a lei si lega con sincero affetto. Ormai la rivoluzione ha mutato molte cose: Pasha è divenuto un potentissimo membro del governo e l’attuarsi del nuovo regime ha creato delle situazioni insostenibili. Al suo ritorno a Mosca, Yuri trova in miseria la sua famiglia, prima benestante, e denutrito il figlioletto, che non lo riconosce e lo schiaffeggia. Con l’aiuto del fratellastro, ufficiale di polizia, ottiene il permesso di trasferirsi a Varykino negli Urali dove la famiglia della moglie ha, o meglio aveva, una residenza. Lì Yuri incontra di nuovo Lara, che vi risiede con la figlioletta, e i due diventano amanti. Dopo un periodo di due anni trascorsi con i partigiani che lo prelevano a forza perché hanno bisogno di un medico, durante i quali perde ogni contatto con i suoi affetti, Yuri riesce a raggiungere Lara. Presso di lei trova una lettera con la quale la moglie lo informa che tutta la sua famiglia, accresciuta dalla nascita di una bambina, ha trovato rifugio in Francia. Yuri trasferisce i suoi sentimenti in un libro di mirabili poesie, comunque malviste dal potere in quanto espressione di un individualismo considerato colpevole, e lo dedica a Lara. In seguito alla morte di Pasha, la vita di Lara e della figlia è in pericolo e Komarovsky riappare per avvisarli e aiutarli nella fuga. Yuri rifiuta ma Lara, che attende un figlio ma non lo ha ancora detto a Yuri, accetta. Anni dopo, Yuri che è gravemente malato di cuore, passando in tram in una via di Mosca, vede Lara che sta camminando e l’emozione gli è fatale. Al suo funerale, imprevedibilmente, partecipano in tanti, tutti quelli che hanno tratto conforto nelle sue poesie diffuse clandestinamente.
5 PREMI OSCAR 1965: MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE, MIGLIOR FOTOGRAFIA, MIGLIOR SCENOGRAFIA, MIGLIOR COLONNA SONORA, MIGLIORI COSTUMI.
5 GOLDEN GLOBE 1966.
3 DAVID DI DONATELLO 1967: MIGLIOR REGISTA STRANIERO (DAVID LEAN), MIGLIORE ATTRICE STRANIERA (JULIE CHRISTIE), MIGLIORE PRODUZIONE STRANIERA (CARLO PONTI).
IL FILM E’ STATO CAMPIONE D’INCASSI NEGLI STATI UNITI NEL 1966.