Rassegna cinematografica latinoamericana – 28 marzo – 2 aprile
Nell’ambito della “Primavera Latinoamericana”.
La manifestazione è promossa dall’IILA in collaborazione con con le Ambasciate dei Paesi Membri, da Zètema e Roma Capitale.
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INTRODUZIONE ALLA RASSEGNA
a cura di Rodrigo Diaz
Per molti anni Roma ha avuto una presenza altalenante rispetto alla promozione della produzione cinematografica latinoamericana: spesso sporadica, a volte improvvisata, a tratti interessante ma discontinua, in molte occasioni al limite dell’avventura e del rigore che richiede la corretta promozione, e per giunta, in più di un’occasione, si sono riscontrati episodi preoccupanti di pirateria. Voglio essere chiaro: promuovere il cinema latinoamericano spesso significa divulgare un tipo di cinema che per la sua storia, la sua influenza e i suoi diretti legami di parentela è molto più vincolato all’Italia di quanto questa non lo sia con qualsiasi altro paese europeo, anche confinante. Così come è naturale che l’America Latina reclami la presenza dell’Italia, della sua cultura e della sua arte – sempre più assenti nel subcontinente – allo stesso modo l’America Latina aspira a mantenere la presenza del mondo della cultura italiana, i legami e le relazioni con essa.
Inoltre Roma è una vetrina importante che non può essere trascurata. Nelle capitali europee con maggiori legami con l’America Latina, ci sono istituzioni che si occupano con un certo rigore della diffusione e della promozione delle diverse cinematografie del subcontinente americano. Pertanto la responsabilità di cui si è fatto carico l’Istituto Italo-Latino Americano, con il prezioso appoggio delle istituzioni del Comune di Roma, lo spazio prestigioso – quale è la Casa del Cinema – nel quale si realizza la presente Mostra, e il coinvolgimento in prima persona di ciascuna Ambasciata, creano le condizioni per poter pensare che questo evento possa avere futuro. Lo hanno capito bene i produttori, i distributori internazionali e i cineasti che hanno gentilmente ceduto le opere che rientrano nel programma, che presentiamo all’attenzione degli amanti del cinema e del pubblico che frequenta la Casa del Cinema.
Come tutti gli eventi che fanno i primi passi, anche questo lo fa con cautela e “tastando” il terreno, tanto più che i criteri di selezione delle opere sono elementi di novità, dal momento che nella selezione non vi partecipa solo il curatore, ma è coinvolta ciascuna Ambasciata; così facendo il progetto si configura come una specie di responsabilizzazione collettiva. In tempi di crisi si richiede inoltre una buona dose di fantasia dal momento che ogni opera è prevista con sottotitoli in italiano, il che implica costi superiori ai fondi disponibili. Al riguardo è stato decisivo il contributo degli studenti della Scuola per Interpreti e Traduttori di Trieste che collaborano con il Festival del Cinema Latino Americano – che si realizza nella città giuliana – che hanno reso possibile presentarci con tutte le opere sottotitolate.
Per concludere, giusto due parole sulle opere in programma. Questo evento è stato pensato come un’occasione nella quale ciascun Paese fosse presente con un’opera. In un continente dove la storia, le tradizioni, i mezzi disponibili e il mercato interno sono molto diseguali, non era affatto facile maturare un criterio equilibrato, che permettesse di elaborare un programma che evitasse confronti impropri o che esulasse dai criteri che abbiamo concepito nel proporre l’evento. Era ed è importante la rappresentatività, la non esclusione di nessuno, e non poteva essere altrimenti quando ad organizzarlo è l’IILA, istituzione che agglutina l’Italia e i paesi latinoamericani.
Siamo lieti che si affacci su Roma questa Mostra, che viene presentata con la volontà e la speranza di restare. Come sempre, saranno la maturità, la visione e la sensibilità delle istituzioni italiane a permettere che, attraverso il cinema, si ristabiliscano ponti e si allarghino finestre, che nell’epoca attuale si rendono più che mai necessari e imprescindibili nei rapporti con una parte del mondo con la quale l’Italia è indissolubilmente legata.
Rodrigo Diaz
Curatore