Sky Cinema HD
Presenta
INTREATMENT
5 storie. 5 segreti
con
Sergio Castellitto
Barbora Bobulova – Guido Caprino
Irene Casagrande – Adriano Giannini
Licia Maglietta – Kasia Smutniak
e con
Valeria Bruni Tedeschi e Valeria Golino
regia di
Saverio Costanzo
Prodotto da Sky Cinema HD
In collaborazione con LA 7
E realizzata da WILDSIDE
Un analista. Cinque storie. Cinque segreti.
Ogni sera, un appuntamento.
Ogni appuntamento, un emozionante viaggio alla scoperta delle verità che tutti nascondiamo.
LA SERIE
Con IN TREATMENT, Sky Cinema HD porta in tv la versione italiana dell’omonima serie di culto americana firmata HBO, una delle più interessanti degli ultimi anni, premiata con due Emmy e un Golden Globe ed esaltata dalla critica. Sia il progetto italiano che la versione americana si ispirano al format israeliano Be Tipul, ideato dal regista e sceneggiatore Hagai Levi, di cui sono stati realizzati adattamenti per 13 paesi.
LA PROGRAMMAZIONE
I 35 episodi della serie sono trasmessi in esclusiva su Sky Cinema 1 HD dal 1° aprile, dal lunedì al venerdì alle 20.30 (in contemporanea su Sky Cinema +24 HD), per sette settimane. Ogni lunedì, inoltre, tutti e cinque gli episodi di ciascuna settimana sono disponibili in anteprima sul Nuovo Sky On Demand e su Sky Go.
La serie viene trasmessa in replica tutti i giorni dal lunedì al venerdì alle 23 su Sky Cinema Hits HD e gli episodi della settimana sono programmati in una maratona settimanale ogni sabato alle 23 su Sky Cinema 1HD (la domenica su Sky Cinema+24) e ogni domenica alle 15 su Sky Cinema Hits HD.
LA SCENOGRAFIA
Pochi, semplici elementi fanno da contorno alle loro storie: una poltrona e un divano in una stanza accogliente, quella in cui lo psicoterapeuta Giovanni Mari accoglie ogni giorno i suoi pazienti. L’ambientazione di IN TREATMENT è scarna, quasi teatrale, ma c’è tutta la potenza di un racconto intimo ed appassionante, che fa di questa serie un prodotto estremamente innovativo nella sua elegante essenzialità. I personaggi si presentano allo spettatore con il loro carico di umanissimi conflitti, tormenti, passioni, attraverso una narrazione cadenzata dalla programmazione quotidiana degli episodi, come quotidiani sono gli incontri dell’analista con i suoi cinque pazienti, fino alla seduta del venerdì, in cui è lo stesso Giovanni ad incontrare la propria terapeuta.
L’ADATTAMENTO
Per l’adattamento italiano della serie, molto fedele alla versione americana seppure i personaggi e le storie siano calati in un contesto tutto italiano, sono stati scelti dei grandi nomi del panorama cinematografico, sia per quanto riguarda il cast tecnico che quello artistico.
NOTE SULL’ADATTAMENTO ITALIANO (di Nicola Lusuardi, Editor)
In Treatment ha l’elegante compostezza di un classico. E come un classico pretende di essere riletto e rimesso in scena.
Hagai Levi, il creatore dell’originale israeliano, ha infatti compreso la vocazione estetica inespressa dal più televisivo dei formati narrativi, la soap-opera. E ci ha offerto in questo modo un’interpretazione nuova e sorprendente dello specifico seriale. Attraverso la guerra di parole della psicoterapia In Treatment racconta infatti in modo straordinario l’indagine sui conflitti che ci rifiutiamo di riconoscere dentro noi stessi, sul loro potere di disgregazione degli affetti, sulla loro capacità di generare violenza e infelicità.
E racconta come l’unica nostra speranza sia cercare, attraverso la potenza rivelatrice del dialogo, la verità. Perché solo la verità ci rende liberi.
Abbiamo adattato In Treatment rimanendo fedeli alla versione originale, ma calando le storie in un contesto italiano.
Nel farlo abbiamo tenuto al centro delle nostre cure l’avventura del protagonista. In Treatment è infatti prima di tutto la storia di uno psicoterapeuta che per gestire la tensione erotica nei confronti di una giovane paziente innamorata di lui, è costretto a riaffrontare i fantasmi del suo passato, le ragioni del suo percorso umano e professionale, gli irrisolti nel suo rapporto con la moglie, con il supervisore che l’ha formato e con il padre morto da anni.
Abbiamo poi cercato la nostra fedeltà alle ragioni estetiche del testo nel massimo radicamento possibile di ciascuno dei personaggi e delle loro storie all’interno della nostra cultura, per dare precisione al rispecchiamento dello spettatore e al potere conturbante del racconto.
In Treatment esplora infatti il lato oscuro dei valori condivisi.
Riguarda dunque la sofferenza che si genera nei rapporti tra genitori e figli, le tensioni laceranti tra l’eros e la vita affettiva, i conflitti che nascono nella ricerca di identità sociale e professionale, l’equivocità delle distinzioni convenzionali tra ciò che è bene e ciò che è male.
A questo principio ci siamo attenuti nella reinvenzione del poco che ci è sembrato necessario.
NOTE DI REGIA (di Saverio Costanzo)
In Treatment per me ha rappresentato l’occasione di misurarmi con qualcosa che esisteva già, che aveva già una sua identità e provare in qualche modo ad annullarmi, a fare “un passo indietro”. Un po’ come quando un artista deve replicare un’opera: anche se utilizzi gli stessi colori, il tocco non sarà mail lo stesso, il tratto sarà sempre diverso.
E’ un’operazione molto intrigante per un regista, una bella sfida.
In Treatment è un prodotto televisivo “anglosassone” nella sua forma più pura. Una matrice che comunque rimane anche nella nostra versione.
Ritengo che l’essere asciutta, essenziale, sia proprio il tratto più bello di questa serie. Abbiamo lavorato a lungo sull’adattamento italiano, ma soprattutto sul renderla più cinematografica, questo sì: proprio perché esistevano già versioni precedenti, abbiamo potuto migliorarla ulteriormente, lavorando con grande cura, oltre che sulla scrittura, anche sulla messa in scena, sulla regia, sui movimenti di macchina, su ogni singola inquadratura. Non a caso abbiamo scelto una squadra tecnica che proviene dal cinema. Penso che questa differenza sarà molto percepibile.
Ciò che ora la rende una serie italiana, oltre alla lingua, sono anche i tempi e la recitazione. Per scegliere il cast, abbiamo fatto moltissimi provini.
Per alcuni ruoli la scelta è stata semplice e immediata, per altri abbiamo cercato più a lungo. L’esigenza principale era trovare attori in grado di recitare nella forma in cui avevamo deciso di girare, ovvero con lunghissimi ciak ininterrotti, anche di 20-25 minuti consecutivi.
Questo è stato fondamentale per creare un corpo unico, una sequenza ininterrotta che si svolge in un tempo unico. Perché ogni piccola sfumatura di dialogo può creare distrazione o attenzione e quindi era fondamentale avere attori con una formazione accademi