L’ULTIMO GATTOPARDO: RITRATTO DI GOFFREDO LOMBARDO di Giuseppe Tornatore (Italia, doc, 2010, 104′)
L’ultimo gattopardo è semplicemente un’occasione per ricordare la figura di uno dei più importanti produttori cinematografici italiani, una figura veramente speciale nel panorama del nostro cinema, Goffredo Lombardo.
Il documentario, se così si puo’ chiamare, tenta di evocarne non solo la storia e le opere compiute, ma la sesibilità, la singolarità del carattere.
Goffredo è stato un esempio di fedeltà alla passione del cinema davvero rarissimo. Quasi tutti coloro che sono stati invitati a ricordarlo hanno contraddisitinto la personalità di Goffredo Lombardo come un uomo segnato esclusivamente dalla sua pasione per il cinema, un impeto che lo ha protato sempre a seguire il proprio sogno con una coerenza, una determinazione e una forza sorprendenti.
Goffredo ha amato il suo mestiere con tutte le sue energie, talvolta sino all’errore.
Attraverso le testimonianze dei tanti che lo hanno conosciuto, che hanno avuto il privilegio di lavorare con lui, il film ripercorre la parabola professionale ed esistenziale di Goffredo Lombardo, uomo nato all’inizio del 900 in una famiglia già votata al cinema.
Dai tempi dell’invenzione del sonoro fino alla fine degli anni ’80, epoca in cui decide di svolgere attività verso la produzione televisiva, Lombardo ha conosciuto tutto del cinema e dei nuovi linguaggi sorti intorno ad esso.
Gli intervistati ricordano l’immediato dopoguerra, epoca in cui la Titanus, fondata nel 1904 dal padre, Gustavo Lombardo, segue una linea di produzione cinematografica molto popolare, sino alle stagioni in cui, spinto da una pulsione verso il cinema più impegnato, Goffredo si trova non soltanto a seguire i passi del cinema d’autore ma addirittura a sostenerlo, a sollecitarne l’esistenza in un rapporto sempre aperto agli interessi del grande pubblico sino alla grandissima, davvero singolare avventura del suo film più amato, Il Gattopardo di Luchino Visconti.
E poi i rapporti appassionati e controversi con i suoi registi, gli scrittori, gli attori e soprattutto il destino così singolare di un produttore che semmbra eternamente condannato a subire sconfitte proprio nei momenti di maggiore fortuna e sempre capace di ribaltare i momenti di rovina in nuove opportunità di rinascita. Un’epopea unica.
Ricordare questa figura di produttore potrà servire anche a far conoscere ai giovani una certa filosofia d’amore per il cinema di cui Goffredo Lombardo è stato protagonista incontrastato nell’arco di un secolo di storia del cinema italiano.