di Roberto Roberti con Francesca Bertini
Italia, 1920, 51’
Film muto con accompagnamento musicale dal vivo del maestro Antonio Coppola.
Al personaggio di bellezza fatale che Francesca Bertini si costruì film dopo film ben si addice l’immagine allegorica che è al centro di questo racconto, quello della donna-serpe, che prima incanta e poi divora le proprie vittime. Naia, una ragazza tanto selvaggia da meritare il nomignolo di serpe, crede che il compositore Mario Sirchi sia colpevole della morte del padre di lei e della sorellastra Adonella. Il poveretto è invece innocente, ha abbandonato fidanzata e patria per non infangare l’onore di una famiglia compromesso dal vero colpevole, e quando, inconsapevole, ritorna in patria dopo aver festosamente soggiornato negli Stati Uniti, subisce prima l’assalto seduttivo di Naia e poi la sua furia vendicativa che lo fa finire, ancora una volta innocente, in prigione.
Dopo il film la comica finale: L’ UOMO TORPEDINE (1907)
in collaborazione con la Fondazione Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale