LE VOYAGE DANS LA LUNE di Georges Méliès
FRANCIA, 1902, 16′, v. o. sott. it.
Sceneggiatura: Georges Méliès; Fotografia: Michaut, Lucien Tainguy
Cast: Georges Méliès, Jeanne d’Alcy, Victor André, Bleuette Bernon, Henri Delannoy
Ispirato a “De la Terre a la Lune” di Jules Verne e “The First Men in the Moon” di H.G. Wells. Un gruppo di astronomi parte per la Luna dentro una capsula gigante sparata da un cannone. Una volta arrivati sulla superfice lunare vengono catturati dagli abitanti del pianeta ma riescono a scappare e a ritornare sulla terra. Versione remasterizzata del capolavoro di Georges Méliès: la navicella spaziale che si schianta sull’occhio umano della Luna è una sequenza entrata nell’immaginario collettivo. Pura storia del cinema.
«La cosa straordinaria di Méliès è il fatto che ha esplorato e inventato la maggior parte di tutto ciò che ancora viene fatto al cinema. C’è una linea diretta dai film fantasy e di fantascienza degli anni ’30, ’40 e ’50 al lavoro di Harryhausen, Spielberg, Lucas, James Cameron. C’è già tutto. Méliès aveva già fatto tutto quello che oggi viene realizzato con il computer, lo schermo verde e il digitale: la differenza è che lo faceva nella sua cinepresa, nel suo studio.» (Martin Scorsese)
Georges Méliès
Nato a Parigi l’8 dicembre 1861, Georges Méliès è l’inventore del cinema di finzione, l’uomo grazie al quale il cinematografo diventa cinema. Nel 1888 vende la fabbrica di scarpe di famiglia e usa i proventi per lanciarsi in una nuova professione: la magia. Compra un teatro ed inizia ad esibirsi. Con l’aiuto di R.W. Paul costruisce le prime macchine da presa e proiettori. I suoi primi film (Le cauchemar, Le manoir du diable, Le château hanté) ricreano le performance teatrali, aggiungendo però una narrazione nuova e tecniche di montaggio che danno vita ad alcuni primissimi “effetti speciali”, come la stop motion, la fotografia “invecchiata”, le dissolvenze e i colori dipinti a mano. Nel 1897 vende il teatro e costruisce uno studio a Montreuil, uno dei primi teatri di posa cinematografici. Dopo il capolavoro Le voyage dans la Lune, continua a scrivere, dirigere, interpretare, produrre e scenografare film, tanto da realizzarne oltre 500 in soli due anni, con soggetti che affrontano realismo e fantasia. Padre della cinematografia narrativa, Méliès inventa letteralmente generi come la fantascienza e l’horror. Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, l’eccesso di realtà, i progressi tecnologici e i gusti mutati fanno svanire il fascino che fino ad allora aveva esercitato. Abbandona lo studio, brucia i set e i costumi e vende le copie dei suoi film affinchè siano fuse a scopi chimici. Lavora in un chiosco di dolci e di giocattoli per tutti gli anni Venti. Viene dimenticato fino a quando la comunità artistica dei surrealisti francesi non riscopre il suo lavoro, colpita dalla qualità visionaria delle sue opere. Nel 1932 grazie all’interessamento di un sindacato cinematografico, riceve una pensione e si ritira in una casa di riposo per artisti a Chateau D’Orly. Muore nel 1938 e viene sepolto al cimitero di Père Lachaise a Parigi.
Produzione: Georges Méliès per Etar Film
Si ringraziano la Fondation Technicolor pour le Patrimoine du Cinéma e la Fondation Groupama Gan pour le Cinéma