Lucus a Lucendo. A proposito di Carlo Levi regia di Alessandra Lancellotti, Enrico Masi segue incontro
Regia: | Alessandra Lancellotti, Enrico Masi |
Produzione: | Caucaso Factory, Istituto Luce, Domus |
Durata: | 80’ |
Lingua: | italiano |
Paesi: | Italia |
Anno: | 2019 |
Interpreti: | Stefano Levi della Torre, Alessandra Lancellotti, Carlo Ginzburg, Filomena Poidomani, Vincenzo D’Elia |
Montaggio: | Mirko Capozzoli, Enrico Masi |
Musica: | Zende Music, Luca Romeo |
Sinossi
Lucus a Lucendo. A Proposito di Carlo Levi racconta l’attualità di uno degli intellettuali più influenti del XX secolo. Corpo e voce narrante del film è Stefano Levi Della Torre, pittore e nipote di Carlo, impegnato nella ricerca di un soggetto per la sua tela bianca che possa racchiudere i simboli dell’impegno politico e artistico di Levi. Una ricerca che lo porta tra il Piemonte, Parigi, la Lucania, Roma, in un viaggio fisico e interiore nel mondo leviano durante gli anni più difficili della storia italiana, anni che Carlo ha vissuto e raccontato con la propria arte.
Scrittore – mondialmente noto per il capolavoro Cristo si è fermato a Eboli, e altri importanti romanzi e saggi – pittore, medico, uomo politico per passione condannato al confino, antropologo e poeta per vocazione. Il film segue le sue diverse tensioni e torna a far sentire una voce attuale e più che originale, unica.
Note di regia
La ricerca per il documentario è nata in luoghi che per anni abbiamo vissuto come osservatori sul mondo contemporaneo. Se dapprima era il gusto per un certo tipo di paesaggio ordinario a muoverci, dopo si sono stratificate motivazioni antropologiche, letterarie e di storia sociale. In questa scoperta dell’eredità leviana, Stefano Levi è un corpo narrante privilegiato: interprete di una storia sospesa fra passato e presente, e varco per una nuova ricerca di senso di coloro che abitano quei territori oscuri e dolenti, rimasti sepolti nel silenzio della storia. Pertanto dalle memorie di viaggio di Carlo Levi riportiamo a galla l’idea di un bosco tanto fitto da non filtrare la luce, uno spazio in cui fare esperienza della conoscenza dell’altro per meglio conoscere se stessi. Alessandra Lancellotti