LO SPAZIO BIANCO di Francesca Comencini
Italia, 2009, 98′
Con Margherita Buy, Gaetano Bruno, Giovanni Ludeno, Antonia Truppo, Guido Caprino, salvatore Cantalupo, Maria Pajato.
Maria ha più di quarant’anni ma non li dimostra, insegna in una scuola serale, è una donna libera, dinamica. Ha l’arroganza di chi ha superato la condizione di partenza con la determinazione, china sui libri che le hanno permesso di stabilire le sue certezze tra un padre rigidamente comunista e una madre cattolica. Quando al sesto mese di gravidanza Maria partorisce una figlia che, come le dice il medico, “potrebbe morire subito, o sopravvivere con gravi handicap, oppure stare bene, lei lo sa?” è messa di fronte alla necessità di colmare il vuoto tra il tempo canonico della gravidanza e quello dell’avvenuta nascita della figlia. Maria allora scopre che quello che non sa proprio fare è aspettare. Tenta di farlo, soprattutto leggendo libri, strategia che conosce bene e che le ha sempre permesso di isolarsi dal resto del mondo. Ma questa volta è proprio la lettura che rischia di mettere in crisi le sue certezze, la sua identità. Intanto intorno a lei continua la sua corsa la città, che si percepisce attraverso la scuola serale o gli avvenimenti all’ospedale. Maria arriva a rendersi conto che il suo consueto spazio bianco è ormai svuotato e che la vita vera non è quella che lei finora ha visto da lì. E poi che cosa significa davvero vivere? Non resta che l’attesa, che è tutta sua, a cui forse vale la pena di addestrarsi.