Plumbi prej plasteline – Il proiettile di plastilina Regia: Petrit Ruka, Artan Minarolli
Anno: 1994
Durata: 1h 2m
Produzione: Albania
Genere: drammatico
Lingua: albanese con sottotitoli in italiano
Sinossi: Toni, un bambino di circa 10 anni negletto e viziato, cerca in tutti i modi di assomigliare agli idoli che ispirano le sue solitarie giornate.
Revisione: Si può diventare assassini senza perdere l’innocenza? Questa sembra essere la domanda che Artan Minarolli e Petrit Ruka si sono posti mentre realizzavano questo film. Uscita nel 1994, la pellicola è ambientata nei primi anni di transizione, che furono caratterizzati dall’entusiasmo per le libertà acquisite e da un certo benessere dovuto alla possibilità di condurre attività imprenditoriali senza dover dare molto conto allo Stato. In quel periodo sembrava che il passato si stesse allontanando velocemente, ma fu un’illusione dietro alla quale si nascondeva il caos. Il film esplora il rapporto di un bambino con la violenza e ritrae il modo in cui egli viene amorevolmente educato all’esercizio del potere, della distruzione e del terrore. Il protagonista si trova in un contesto in cui la violenza e il diritto del più forte vengono costantemente esaltati. La realtà entra nella sua dimensione infantile sotto forma di gioco attraverso la cultura pop e i cattivi esempi. Diventa a tratti impossibile per lui e per gli spettatori comprendere la differenza tra il mondo vero e quello virtuale. Gli autori del film erano tra i cineasti più arditi del panorama cinematografico nazionale di quel periodo, sia per quanto riguarda i soggetti sia per generi con cui sperimentavano. Il film porta in scena i colori, i suoni, i balli e l’ansia di chi, in quei strani giorni degli anni Novanta, si è trovato a-tu-per-tu con una canna di pistola puntata.