SANITANSAMBLE di Alessia Bulgari
documentario
Italia, 2013, 40′
Napoli. Nel refettorio della chiesa di San Vincenzo del Rione Sanità, sedie e spartiti vuoti accolgono giovani musicisti che arrivano per le prove. Sono i ragazzi di Sanitansamble.
Il parroco della chiesa, Padre Antonio, impegnato con altre realtà locali nel risanamento del quartiere, è inizialmente scettico sulla riuscita di un Orchestra giovanile composta dai ragazzi del quartiere. Col tempo si renderà conto dell’enorme potenziale e ne diventerà un grande sostenitore. Il quartiere è molto degradato, ma nasconde anche delle ricchezze architettoniche (chiese sotterranee, antiche statue, ossari) e umane (i giovani, le loro madri accoglienti e protettive, il rapporto con la vita e la morte, con il sacro).
Il documentario parte dalla scoperta delle bellezze e dell’umanità del quartiere, per arrivare alla musica come punto di incontro di questi due valori positivi e come forza propulsiva per un cambiamento sociale. Il senso del progetto orchestrale è, come spiegano nelle interviste i maestri e il direttore d’orchestra, attivare una consapevolezza delle proprie capacità individuali utili e necessarie alla riuscita di un progetto più complesso, corale e sociale. Un’orchestra funziona bene quando tutti i suoi membri lavorano bene insieme. Così tra i vicoli di Sanità si può ascoltare un violino, una tromba. I ragazzi si esercitano a casa, singolarmente con i loro maestri di strumento e poi insieme nel refettorio. A volte si chiamano da un appartamento all’altro e in tre o quattro improvvisano una piccola sessione di prova. I giovani musicisti si esercitano al rispetto reciproco e ad aiutarsi a vicenda: ad individuare una nota sbagliata, a correggerla e a ripartire tutti insieme. Metafora di vita, allenamento alla solidarietà.
Sanitansamble è stata invitata al teatro San Carlo per una perfomance di alcuni brani musicali. Per quell’occasione i ragazzi studiano i brani, commentano l’evento, parlano del loro futuro. Li seguiamo il giorno della perfomance quando si vestono, si incontrano e si recano a teatro. Li vediamo dietro le quinte con la faccia tesa o sorridenti, che scattano foto con il cellulare, ripassano alcuni passaggi e infine li vediamo sul palco vestiti di nero e di bianco salutare il pubblico….
Alessia Bulgari Nata a Roma nel 1967, fotografa, ha lavorato come fotografa di scena in diverse
produzioni cinematografiche tra cui: Il tè nel deserto e Piccolo Budda di Bernardo Bertolucci; Vesna va veloce di Carlo Mazzacurati; E’ più facile che un cammello di Valeria Bruni Tedeschi. Ha collaborato con artisti e galleristi nella realizzazione di libri e cataloghi: Magazzino Arte Moderna – Roma; Biography remix di Marina Abramovic. Il suo lavoro, spesso improntato su temi sociali, è stato esposto in diverse mostre. Con il ricavato della mostra A cara da Bahia ha fondato, nel 2000, l’asilo O.C.A. in Itaparica, Brasile. Nel 2001 con Gigi Giannuzzi ha fondato Trolley Books, una casa editrice con sede a Londra, specializzata in fotogiornalismo e reportage. Da diversi anni collabora con la World Buddhist Culture Trust, centro culturale tibetano con sede a Nuova Delhi. Nel 2008 ha fondato con Flaminia Trapani e Ciro Nesci l’Associazione Pianoterra Onlus di cui è Presidente.