Breve presentazione della rassegna STORIE D’ITALIA
SBARRE di Daniele Segre (Italia, 2014, 52’)
Laboratorio didattico organizzato dal Centro Sperimentale di Cinematografia
Prodotto da Centro Sperimentale di Cinematografia Production, in collaborazione con Rai Cinema
Grazie alla disponibilità del Ministero della Giustizia, del Provveditore dell’amministrazione penitenziaria della Regione Toscana e del Direttore del Nuovo Complesso Penitenziario di Firenze Sollicciano, il Centro Sperimentale di Cinematografia nel luglio 2013 ha realizzato un laboratorio didattico curato da Daniele Segre con gli allievi del secondo anno dei corsi di regia, sceneggiatura, suono e montaggio. Un’esperienza molto importante per la formazione artistica e professionale degli allievi, umanamente straordinaria, che ha permesso la realizzazione di “Sbarre”, un film documentario che ha come protagonisti le detenute, i detenuti e gli agenti della polizia penitenziaria che in primo piano, guardando nell’obiettivo della telecamera, raccontano in modo naturale la quotidianità della loro vita in carcere: dal giorno del loro arrivo alle difficoltà di convivenza in una situazione di grave sovraffollamento, alla carenza di personale di sorveglianza. E la mancanza di supporto psicologico sia per gli agenti che per i detenuti, le condizioni igieniche e sanitarie, la graduale spersonalizzazione, il lento trascorrere del tempo – chiusi per 22 ore in celle minuscole da dividere in tre detenuti – i turni stressanti degli agenti, da soli a sorvegliare sezioni di 60/70 detenuti. In “Sbarre” i detenuti parlano anche del disegno, della musica e del teatro come forme di “evasione e liberazione”, della loro paura del reinserimento una volta fuori dal carcere, privi di adeguata formazione. “Sbarre” si propone di rappresentare e di fare uscire da quelle mura i racconti, i volti e le voci di una sofferenza, e vuole porsi come contributo a una riflessione necessaria affinché le condizioni di vita nelle carceri italiane possano raggiungere i livelli di civiltà richiesti con grande urgenza dall’Unione Europea.