di Claudio Cupellini
Italia, 2010, 105’
Rosario Russo ha poco più di cinquanta anni. Da dodici vive in Germania dove gestisce, insieme alla moglie Renate, un albergo ristorante. La sua vita scorre serena: ha un bambino (Mathias), un aiuto cuoco (Claudio) che è anche un amico, e molti progetti per il futuro.
Un giorno di febbraio, però, tutto cambia. Nel ristorante di Rosario arrivano due ragazzi italiani. Il primo si chiama Edoardo ed è il figlio di Mario Fiore, capo di una delle più potenti famiglie di camorra. L’altro si chiama Diego, e Rosario lo riconosce subito perché Diego è suo figlio. Non si vedono da quindici anni, da quando Rosario si chiamava Antonio De Martino ed era uno dei più feroci e potenti camorristi del casertano. Allora si era fatto credere morto e si era ricostruito una seconda vita in Germania. Diego all’epoca aveva dieci anni, ora è cresciuto e si è affiliato al clan dei Fiore. Diego è in Germania su mandato della camorra.
Ma qualcosa va storto. E la vita tranquilla di Rosario Russo prende una piega imprevedibile e drammatica.