STANLEY KUBRICK: A LIFE IN PICTURES di Jan Harlan
Documentario, Stati Uniti, 2001, Inglese, 142 min.
Fotografia: Manuel Harlan
Montaggio: Melanie Viner Cuneo
Produzione: Jan Harlan, Anthony Edward Frewin
Distribuzione: Warner Bros.
Stanley Kubrick è stato sempre affascinato dal mondo della fotografia. Quando morì Roosevelt era ancora un ragazzo. Fu allora che fotografò un edicolante triste per la morte del Presidente. Il giovane vendette quella foto alla rivista Look, e fece il giro del mondo. Inizia così il lungo racconto di Jan Harlan, che prova a svelare la personalità poliedrica di Kubrick, attraverso le interviste alla famiglia, alle persone che lo hanno accompagnato (gli attori e assistenti) e ai registi che ha ispirato (Woody Allen, Steven Spielberg, ad esempio), ma soprattutto attraverso il suo cinema, la fotografia e il ricordo del genio che è stato.
Il documentario, diretto da suo cognato e assistente Jan Harlan, contiene aneddoti, storie e testimonianze che oscillano tra la sfera professionale e privata del regista (quest’ultima quasi impenetrabile, vista l’assoluta riservatezza nella quale viveva la famiglia Kubrick) e percorrono tutta la sua carriera. Tra i racconti memorabili, quello dell’uscita nelle sale di Arancia Meccanica, quando Kubrick fu accusato di aver creato un fenomeno di emulazione, a causa della violenza nel film: il regista, malgrado il grande successo della pellicola, decise di far ritirare il film dalle sale. Un gesto che mise in evidenza l’enorme potere di Kubrick anche sui suoi produttori. La voce fuori campo del documentario è affidata a Tom Cruise, protagonista (insieme a Nicole Kidman) del suo ultimo film, Eyes Wide Shut.