Pasolini cortissimo
La terra vista dalla luna, episodio di “Le streghe” (1967, 30’)
In un cimitero di periferia Ciancicato Miao (Totò) e suo figlio Baciù (Ninetto Davoli), piangono la moglie-madre Crisantema, morta per indigestione di funghi avvelenati. Appena terminata la lamentazione funebre i due decidono di intraprendere un viaggio alla ricerca della Donna, madre e moglie che diventi la nuova anima femminile della loro catapecchia. Dopo mille peripezie, finalmente Ciancicato Miao e Baciù incontrano Assurdina Cai (Silvana Mangano), una donna bellissima ma sordomuta. Si celebra così un matrimonio in tutta fretta. Poi padre e figlio la conducono nella loro baracca. Assurdina, con gesti accelerati come in un film muto, trasforma la catapecchia in una bicocca graziosa e accogliente. Ma i due vogliono di più, una casa più grande. Quindi convincono Assurdina a simulare un tentativo di suicidio dal Colosseo, minacciando di buttarsi se la società non le darà una mano. Tuttavia, Assurdina scivola su una buccia di banana, cade nel vuoto e muore. I Miao sono disperati e nuovamente soli. Ma quando stremati dal dolore tornano a casa, i due ritrovano Assurdina vestita da sposa, serena, pronta ad accoglierli.
a seguire Che cosa sono le nuvole?, episodio di “Capriccio all’italiana” (1968, 20’)
L’episodio è una rivisitazione dell’Otello, recitato da un gruppo di marionette (Totò, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Ninetto Davoli, Laura Betti e Adriana Asti), che sulla scena interpretano i ruoli shakespeariani ma in realtà, dietro le quinte, si pongono delle domande sul perché fanno ciò che fanno e mostrano un carattere ben diverso rispetto a quello che hanno sul palcoscenico. La rappresentazione viene però interrotta bruscamente dal pubblico che, nel momento più drammatico, l’omicidio di Desdemona da parte di Otello, irrompe sulla scena e, disapprovando i comportamenti di Otello e di Iago, li fa a pezzi. Le due marionette, ormai sciupate per sempre, vengono buttate nella spazzatura e raccolte dallo spazzino che, cantando Cosa sono le nuvole, li getta in una discarica; qui i due fantocci rimangono incantati a guardare le nuvole e, senza riuscire a capire cosa siano. Il cortometraggio prende il titolo proprio da questa scena finale.
a seguire La sequenza del fiore di carta, episodio di “Amore e rabbia” (1969, 10’)
Riccetto (Ninetto Davoli) uno uomo piuttosto svagato che cammina felicemente su Via Nazionale a Roma con un fiore di carta in mano: dall’alto dei cieli, Dio stesso gli rimprovera la sua innocenza, punendolo perché non si accorge delle disgrazie del mondo.
a seguire Totò al circo di Pier Paolo Pasolini (1966, 8’)
Si tratta de “L’aigle” ultimo episodio di “Uccellacci e uccellini” (1966) denominato poi “Totò al circo”. Sembra che il regista, Pasolini, una volta girato le scene non riesca a decidere quale collocazione dare alle sequenze all’interno del film, monta e rimonta, poi, spinto anche dalle richieste del produttore, ne decide l’eliminazione. Le sequenze vedono il domatore francese monsieur Courneau (Totò) nel tentativo di domare un’aquila. Tutto è inutile tanto che il domatore viene soggiogato e irretito dall’uccello e si trasforma egli stesso in un volatile.