Ispirato a Le notti di arancia meccanica, il libro di Dido Sacchettoni sulla “banda dei villini”, i rapinatori di periferia che, tra il 1979 e il 1983, assaltavano e derubavano le residenze dei ricchi, il secondo film di finzione di Caligari resta quasi un unicum nel cinema di genere italiano: colto e ruspante, cattivo e ironico, viscerale come Scorsese, malinconico come Melville. Casilina e Tor Pignattara da una parte, Coppedè e Collina Fleming dall’altra. Valerio Mastandrea punta la pistola e Little Tony canta Cuore matto.
REGIA: Claudio Caligari
NAZIONE: Italia
ANNO: 1998
DURATA: 100′
CAST: Valerio Mastandrea, Marco Giallini, Alessia Fugardi, Giorgio Tirabassi
PRECEDUTO DA
Ignoti alla città (Italia, 1958, 11’) di Cecilia Mangini
Borgate inghiottite dalla speculazione edilizia, sommerse dal traffico, e bambini che si arrangiano, rubacchiano, lavorano per due lire: crudo documentario d’esordio di Cecilia Mangini, con testo di Pier Paolo Pasolini.