Nel 1939, sotto il regime militarista, Ozu e il suo sceneggiatore Noda Kōgo scrissero una sceneggiatura in cui un uomo viene arruolato e per il suo patriottismo litiga con la moglie; poi lei riconosce che il marito ha ragione e si riconciliano mangiando un piatto di riso al tè verde, un cibo frugale. La censura obiettò che a un’occasione solenne come l’arruolamento si addiceva maggiormente un piatto celebrativo. Così Ozu girò il film, riscritto, nel 1952; il motivo della partenza divenne un trasferimento per lavoro all’estero. Il film tocca molti dei temi del regista, dal rapporto donne-uomini con toni di commedia (come poi in Fiori d’equinozio, sempre con Saburi Shin) al duro pragmatismo dei giovani al matrimonio combinato, che qui diventa crisi coniugale fra una moglie snob e un marito più semplice, cresciuto in campagna. La crisi si risolve davanti al semplice piatto del titolo, dopo una deliziosa scena in cui i coniugi, volendo prepararsi la cena da soli senza svegliare la domestica, esplorano la cucina con perfetta complicità. Anche la moglie lo trova buonissimo. Saburi Shin (il marito) aveva un viso severo adatto a personaggi seri e conservatori (vedi Fratelli e sorelle della famiglia Toda); ma possedeva anche una sottile dote di autoironia, che Ozu nei suoi film sfrutta appieno. (Giorgio Placereani)
TITOLO IN ITALIANO: Il sapore del riso al tè verde
REGIA: Yasujirō Ozu
NAZIONE: Giappone
ANNO: 1952
DURATA: 115′
CAST: Saburi Shin, Kogure Michiyo, Tsuruta Kôji, Ryû Chishû, Awajima Chikage, Tsujima Kerko
Versione originale con sottotitoli