Aule, corridoi, giardini, teatri: il CSC si specchia nel cinema
«Gli interni e gli esterni dell’edificio del Centro Sperimentale di Cinematografia, progettato dall’architetto Antonio Valente e terminato nel settembre 1939, hanno da sempre costituito oggetto di fascino per coloro che vi lavoravano e vi studiavano. Infatti il Centro si presenta con lo stile architettonico tipico dell’epoca, ma di un razionalismo leggero, arioso, umanistico verrebbe da dire. Per di più, i suoi funzionali cortili porticati si palesano con una marcata connotazione claustrale, quasi a collegare simbolicamente la scuola e l’abbazia – i due luoghi dove si coniugavano lo studio e il lavoro – e quindi a qualificare la scuola come abbazia laica. Questa aura, che persiste ancora oggi dopo più di ottanta anni, lascia la sua impronta nei film girati al Centro, siano essi di documentazione o di finzione, rendendoli meritevoli di uno sguardo attento anche sotto il puro aspetto dell’ambientazione. Le produzioni, sia interne che esterne, realizzate negli ambienti del Centro o nei suoi teatri di posa, sono numerosissime e la loro proiezione occuperebbe molte giornate. Qui se ne propone solo un breve assaggio, limitato temporalmente al 1969. Vi sono inclusi documenti importanti o rari, come l’inaugurazione della sede da parte di Mussolini nel gennaio 1940 o la visita di Charles C. Chaplin nel 1952, ovvero esercitazioni svolte da registi di nome nella veste di docenti, De Sica, Soldati, Blasetti, Comencini. Vedremo anche saggi di allievi poi divenuti famosi, Liliana Cavani e Marco Bellocchio, quest’ultimo tornato pochi anni più tardi al Centro a dirigere un episodio del film Amore e rabbia. Ma gusteremo anche un capolavoro di Francesco Rosi, Le mani sulla città, buona parte del quale (le sedute nell’aula del Consiglio comunale) girata nel teatro grande. Respireremo, insomma, l’aria di un tempo passato, ancora oggi tuttavia percettibile, se la cerchiamo con la necessaria attenzione, in quel luogo speciale e unico che è il Centro Sperimentale di Cinematografia» (Alfredo Baldi).
Rassegna a cura di Alfredo Baldi in collaborazione con la Cineteca Nazionale
Giornale Luce n. 1654 (1940, 5’)
Il Duce inaugura la nuova sede del Centro Sperimentale di Cinematografia. Produzione Istituto Luce.
Esercitazioni al CSC 1948-49 (10’)
Le esercitazioni, tutte al CSC, sono state raccolte da Dino B. Partesano e Guido Cincotti. Con Vittorio De Sica, Mario Soldati, Alessandro Blasetti, Carlo Hintermann, Alberto Lattuada.
Visita di Charlie Chaplin al CSC (1952, 3’)
Chaplin visita il Centro Sperimentale di Cinematografia il 22 dicembre 1952, dove riceve una medaglia d’oro. Cesare Zavattini gli consegna una pergamena con le firme dei maggiori cineasti italiani. Tra i presenti si riconoscono: Mario Soldati, Federico Fellini, Ennio Flaiano, Umberto Spadaro, Alessandro Blasetti, Maria Rosada, il direttore del dipartimento spettacolo Nicola De Pirro.
Una scuola per il cinema di Giuseppe Sala (1954, 12’)
Documentario sul Centro Sperimentale di Cinematografia con Antonio Racioppi, Virgilio Marchi, Alessandro Manetti, Rosy Mazzacurati, Dina Perbellini, Giuseppe Sala, Carlo Tamberlani, Nino Ghelli, Renato May, Alessandro Blasetti, Gaetano Ventimiglia, Luigi Zampa, Marco Guglielmi, Luigi Di Gianni.
Appunti di regia di Gianfranco Mingozzi (1959, 21’)
Appunti raccolti e filmati dagli allievi del corso di regia tenuto da Luigi Comencini al Centro Sperimentale di Cinematografia. Il documentario didattico spiega la realizzazione di alcune scene in interni ed esterni: come si ottengono ad esempio dei campi e controcampi corretti e come piazzare la macchina da presa.
Incontro di notte (Antiorfeo) di Liliana Cavani (1960, 10’)
Esercitazione di 1° anno al CSC per Liliana Cavani. I primi 4′ sono ambientati sotto il porticato centrale e in un corridoio del CSC. Con Romano Ghini, Annabella Incontrera, Ababacan Samba. «Come nello short di diploma – La battaglia -, una presenza di bellezza ed eros catalizza densamente le asperità sottopelle di una situazione interpersonale» (Maurizio De Benedictis).
La colpa e la pena di Marco Bellocchio (1961, 12’)
Stilizzata rappresentazione della punizione di uno sgarbo patito da un leader: un subalterno ha tentato di soffiargli la donna. Bellocchio sperimenta con funzionale linguaggio, in questo saggio del 1° anno, le dinamiche del potere e della subordinazione nel loro livello di interdipendenza psicologica. Con Stefano Satta Flores, Alberto Maravalle, Maria Pia Vaccarezza. Interamente girato al CSC.
L’attrice di Enzo Dell’Aquila (1961, 14’)
«Il dilemma di un’attrice in erba è scegliere una strada altamente professionale, senza compromessi – come le consiglia l’uomo che ama – o accontentarsi di produzioni cinematografiche di poche pretese, ma che possono ricompensarla con la notorietà. L’incontro con un’amica, entrata ormai nel giro ma interpretando ruoli mediocri, non l’aiuta a fare chiarezza» (Marco Grossi). Con Cristina Stipulkowska, Margatita Puratich, Antonio Menna, Stefano Satta Flores, Graziella Polesinanti. Si riconosce Fausto Montesanti, allora conservatore Cineteca Nazionale, che tiene una breve lezione agli studenti su Greta Garbo. Interamente girato al CSC.
18.00 Incontro con Alfredo Baldi
18.30 Discutiamo discutiamo di Marco Bellocchio
episodio di “Amore e rabbia” (1969, 23’)
In un’aula universitaria i giovani del Movimento Studentesco (di sinistra) si scontrano a suon di slogan con quelli della conservazione (di destra). Arriva la polizia, che picchia i contestatori con manganelli di plastica. Forse nessuna posizione è quella giusta. L’episodio è interamente girato nell’aula di recitazione del CSC. Il professore che tiene la lezione agli studenti è lo stesso Marco Bellocchio.
19.00 Le mani sulla città di Francesco Rosi (1963, 110’)
Nel centro di Napoli alla vigilia delle elezioni amministrative crolla un palazzo e alcune persone muoiono sotto le macerie. Scoppia uno scandalo e inizia un’indagine della magistratura, che coinvolge un noto imprenditore, Edoardo Nottola (Rod Steiger), candidato per un partito di destra. «È ammirevole che con delle storie di immobili, di battaglie elettorali e di discussioni al consiglio comunale, Rosi ci appassioni a questo punto. Si pensa a Preminger, al suo vigore, alla solidità dei suoi racconti, ma Le mani sulla città, più mosso, più serrato di Tempesta su Washington, emana anche più calore» (Jean Louis Boury). Leone d’oro al Festival di Venezia.
Sono state girate nel teatro del CSC le numerose scene ambientate nell’aula del Consiglio comunale di Napoli.