Banditi a Milano di Carlo Lizzani (1968, 102’)
Il film è stato realizzato 7 mesi dopo l’arresto della banda di rapinatori che per qualche anno tennero in scacco la polizia di Piemonte e Lombardia: il torinese Pietro Cavallero guidò l’assalto con la doppietta a 17 banche, talvolta una subito dopo l’altra. Viene mostrata la ricostruzione dell’ultima rapina, compiuta nel settembre del 1967 ai danni di una banca in largo Zandonai a Milano. Subito la polizia individua la Fiat 1100 dei banditi che in una folle corsa per le vie della città sparano in tutte le direzioni seminando feriti e uccidendo quattro passanti. «Banditi a Milano fu effettivamente un instant movie. A pochi giorni dalla conclusione della vicenda andai da De Laurentiis e gli proposi di girare un film su una storia realmente avvenuta, con un protagonista che viveva in una situazione paradossale alla Monsieur Verdoux. Fu facile realizzarlo. Una sorta di metafora del Sessantotto. Banditi a Milano e Torino nera possono rappresentare per certi aspetti gli antesignani del poliziesco all’italiana, il “poliziottesco”, seppure girati e pensati con maggiore intensità rispetto alla produzione che seguirà negli anni Settanta» (Lizzani).