C’era una volta l’avanspettacolo, con le ballerine cellulitiche, le canzonette orecchiabili, i doppi sensi a prova di scemo. Nel 1970, assediato da cinema e tv, è pure in piena decadenza. Luciano Salce, che lo conosceva bene, ne fa il contesto e insieme l’oggetto di uno dei suoi film più amati, narrando l’eterna storia della ragazza di provincia ghermita dal mondo dello spettacolo, un È nata una stella in versione burina dove si sghignazza scorrettamente su donne, gay, anziani, preti e suore. Con la complicità degli sceneggiatori Iaia Fiastri e Steno, Salce la butta lucidamente in caciara: apre sulle terga della protagonista e chiude con un finale ospedaliero alla Mel Brooks, spargendo candide volgarità, prendendo in giro Wanda Osiris, Fellini e la critica tutta (da non perdere i titoli di coda). E se il Carlo Giuffré sciupafemmine viene da La ragazza con la pistola, c’è una Melato scatenata ancora prewertmüller e le ragazze coccodè prima di Arbore. Ma c’è soprattutto Maria Grazia Buccella, che con le sue forme (Maria Grazia quanta grazia, si diceva all’epoca) e il suo sorriso infantile è stata la nostra Marilyn: la sua Richetta passa dal brutto anatroccolo a una Venere 2000 a metà strada fra Botticelli e Barbarella, in un tripudio pop (fotografia di Aiace Parolin) tornato sfolgorante grazie al restauro della Cineteca Nazionale. (Alberto Anile)
Basta guardarla di Luciano Salce è un restauro inedito realizzato appositamente dal CSC – Cineteca Nazionale nel 2023.
REGIA: Luciano Salce
NAZIONE: Italia
ANNO: 1970
DURATA: 106′
CAST: Maria Grazia Buccella, Carlo Giuffré, Franca Valeri, Mariangela Melato
Versione originale con sottotitoli