I Cinedays, appuntamento annuale di Rome City of Film UNESCO aperto al pubblico, saranno dedicati al tema della Riqualificazione urbana a leva culturale e creativa. Il titolo di questa edizione è “Creative Urban Regeneration: building a new landscape for the contemporary city”.
Urban Regeneration “rigenerazione urbana” e urban renewal “rinnovamento urbano” sono le parole chiave dei programmi di recupero e riqualificazione del patrimonio urbano che puntano a riportare qualità abitativa e sicurezza nelle periferie più degradate e in strutture abbandonate. Quali interventi possono davvero migliorare la vita dei cittadini? La valorizzazione del patrimonio edilizio preesistente aiuta la salvaguardia del paesaggio urbano nel segno della sostenibilità attraverso soluzioni come l’impiego di materiali ecologici e il risparmio energetico con il ricorso a fonti rinnovabili? Quale può essere il ruolo della cultura e della creatività nei processi di rigenerazione urbana? E, infine, adibire le strutture riqualificate a luoghi di aggregazione sociale, culturale e sportiva come può ottenere un complessivo innalzamento della qualità della vita degli abitanti? Questi e altri aspetti verranno indagati durante il Panel per scoprire progetti e realtà virtuosi a partire dall’esperienza di “VIVA IL CINEMA!”, il progetto, finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU nell’ambito del PNRR che rientrava tra gli Interventi Immateriali individuati nella linea progettuale Piani Urbani Integrati M5C2-Investimento 2.2, destinati alle periferie delle Città Metropolitane grazie al quale sono state realizzate tre arene cinematografiche a Tor Bella Monaca, Corviale e Santa Maria della Pietà per un totale di quarantaquattro proiezioni gratuite.
In occasione dei Cinedays sarà presentato il film Il Padiglione 17 di Jesús Armesto, girato nello storico complesso di Santa Maria della Pietà. L’antico Padiglione 17 di Roma ha riaperto le sue porte: da due anni è uno spazio di accoglienza e assistenza di rifugiati e apolidi provenienti da tutto il mondo, lasciandosi alle spalle il suo passato come centro di internamento di donne “semi agitate”. L’edificio è un esempio di trasformazione. In meno di un secolo, i corridoi che imprigionavano le donne, dubbiosamente definite semi agitate, ora sono spazi di vita e liberazione. Un esempio di questa evoluzione è rappresentato da una giovane donna che gestisce la terapia di gruppo rivolta a sfollati provenienti da diversi Paesi. Il contesto del film si basa sullo spirito dell’edificio, dove passato e presente convivono nei suoi corridoi e nelle sue stanze, dove lo scorrere del tempo è ancora visibile e la luce fende sottilmente l’oscurità.
Ente Promotore di Rome City of Film UNESCO
Roma Capitale
Ente attuatore
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Enti sostenitori
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Cinecittà