IL MALE OSCURO di Mario Monicelli

Data di inizio
20 Dicembre 2012
Data di fine
20 Dicembre 2012
Categoria
    Archivio
Stato
Concluso

IL MALE OSCURO di Mario Monicelli
Italia, 1989, 113′

Soggetto: dal romanzo omonimo di Giuseppe Berto
Sceneggiatura: Suso Cecchi D’Amico, Tonino Guerra, Mario Monicelli
Fotografia: Carlo Tafani                              
Musiche: Nicola Piovani
Montaggio: Ruggero Mastroianni                
Scenografia: Franco Velchi                                                                                     
Produttore: Giovanni Di Clemente, Bruno Ridolfi
Società di produzione: Clemi Cinematografica
Distribuzione: Artisti Associati International
Interpreti: Giancarlo Giannini, Emmanuelle Seigner, Stefania Sandrelli, Vittorio Caprioli, Elisa Mainardi, Antonello Fàssari, Domenico Fortunato, Patrizia La Fonte, Rocco Papaleo

Giuseppe Marchi, dominato da bambino da un padre autoritario e dispotico nella sua divisa di maresciallo dei carabinieri, cresciuto in una famiglia modesta, mantenuto agli studi grazie a grandi sacrifici e sempre frustrato da difficoltà e angustie, ormai cinquantenne, aggiunge alle sue pene il rimpianto di non aver fatto in tempo a rivedere il padre sul letto di morte. Sceneggiatore di scarso successo, dopo aver vissuto con Sylvaine, una vedova francese, si fa sedurre da una ragazza molto più giovane che sposa perché rimasta incinta. Marchi, che in realtà sogna di scrivere il romanzo della propria vita, non riesce a farsi accettare un copione su Giuda, rivisitato con intenti commerciali. Si autocommisera sempre e accusa spesso dolori laceranti. Un giorno finalmente decide di farsi visitare in una clinica dove lo operano per un’ulcera ed un’appendicite inesistenti. Stremato, infine tenta perfino il suicidio. Quando sua moglie parte con la piccola per trascorrere due mesi a Siusi, Giuseppe, costretto dentro un busto consigliatogli poiché ha un rene mobile, resta nel caldo romano a tentare di scrivere il primo capitolo della propria autobiografia. Anche quando finalmente decide di raggiungere sua moglie sulle Alpi, le sue manie e fobie non cessano. Intanto il suo copione viene respinto poiché il committente, nei guai con il fisco, si trasferisce altrove, lasciando a Marchi, per sdebitarsi, della terra coltivata ad uliveto in Calabria. Finalmente, l’uomo si affida ad uno psicanalista, il cui responso è facile e assai rapido: alla radice del suo male esistenziale vi è la figura paterna ed il suo condizionamento e, ora che lo sa, tutto gli appare più chiaro ed pensa di essere guarito. Ma a questo punto la moglie gli rivela di tradirlo da anni. Stando ormai così le cose, Giuseppe decide di andare a vivere da solo in una baracca fra gli ulivi calabresi, a zappare il suo orticello, da dove la sera vede, al di là dello Stretto, le luci della Sicilia, la terra in cui il padre, che ancora incombe nella memoria, era nato e vissuto.

  • Data di inizio
    20 Dicembre 2012 18:00
  • Stato
    Concluso
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