Il nome della Rosa di Jean-Jacques Annaud (1986, 132’)
«Dal romanzo (1983) di Umberto Eco: nel 1327 – sei anni dopo la morte di Dante Alighieri – in un’abbazia benedettina dell’Italia del Nord in sette giorni si succedono sette morti violente. Il francescano Guglielmo di Baskerville, giunto all’abbazia col novizio Adso de Melk, cerca di scoprire il colpevole e il movente. Da un romanzo metafisico d’indagine, basato su un parodico e labirintico gioco d’incastri, mascheramenti, citazioni, parafrasi e rapporti intertestuali, s’è cavata una costosa macchina (illustrativa) da grande spettacolo che funziona: mostra molto e dice qualcosa sullo sfondo di un Medioevo gotico più che romanico con un retrogusto di anticlericalismo grezzo che tradisce la colta ironia di Eco» (Morandini).