IL PANE A VITA di Stefano Collizzolli (Italia, 2013, 65’)

Data di inizio
20 Giugno 2014
Data di fine
20 Giugno 2014
Categoria
    Archivio
Stato
Concluso

IL PANE A VITA di Stefano Collizzolli
Italia, 2013, 65’

“Il pane a vita” segue per un inverno la vita quotidiana di un piccolo gruppo di ex operai ed operaie del Cotonificio Honegger di Albino, ascoltandone in particolare tre, la quarantenne Lara Vezzoli e le gemelle cinquantenni Liliana e Giovanna Ghilardi. Il 19 ottobre 2012, da un momento all’altro la fabbrica chiude. Le operaie reagiscono con un presidio che per un mese attrae la solidarietà e lo smarrimento degli abitanti della cittadina e della valle e costringe il padrone della ditta, Pietro Zambaiti, ad un serrato confronto, senza però riuscire ad impedire la chiusura delle attività. A fine presidio comincia un lungo inverno, immobile: l’attesa della cassa integrazione, le buste paga a zero euro, una vita che si reinventa e si contrae attorno alla mancanza di denaro e di un’occupazione. Ma la perdita è più vasta di quel che sembra a prima vista: come la maggioranza delle loro colleghe, Lara, Giovanna e Liliana lavoravano dove lavorava la madre, a volte addirittura alla stessa macchina, ed erano convinte di aver trovato nel lavoro “il pane a vita”.
Nel pieno del trauma del crollo di qualcosa che credevano eterno, impastato nella loro storia di vita, in quella delle loro famiglie e dell’intera comunità, si rendono conto che trovare un altro lavoro, ricostruire l’equilibrio su cui si basava la loro identità, sarà forse impossibile. E non solo per via dell’età e delle competenze maturate, ma perché qualcosa è realmente finito, e non è una fabbrica specifica, o il modello industriale di una valle di provincia; è, come dice Liliana, “un’epoca: un modo di vivere, un modo di lavorare, una cultura del lavoro che non esiste più”.
Come cambiano identità legate da generazioni alla certezza ed alla nobiltà del lavoro? Come ci costruisce un modo per andar avanti lo stesso? Che cosa possiamo immaginare – in un territorio in cui il lavoro è sempre stato centrale – per riempire quel vuoto? Ed infine, e soprattutto: ora che il pane è finito, come ci reinventiamo la vita?

Stefano Collizzolli (Padova, 1978) è formatore di video partecipativo ed autore di cinema documentario. Ha progettato ed è stato trainer sul campo per laboratori di video partecipativo in Italia, Palestina, Tunisia, Senegal e Repubblica Dominicana. E’ dottore di ricerca in sociologia della comunicazione presso l’Università di Padova e fa ricerca principalmente sulle metodologie visuali. E socio fondatore dell’associazione ZaLab.

Fra i suoi lavori:

I see you Nicholas (doc, 2003), Rehabilitations (doc, 2005), Sotto lo stesso tetto (lab,2005), Solchi (lab, 2006), Have fun! (doc, 2007), I Sogni di Za (lab, 2007), La salute è un tuo diritto (lab, 2009), Fermi al primo approdo (doc, 2010), I nostri anni migliori (doc, 2011). Ha inoltre collaborato ai film Come un uomo sulla terra, di A. Segre, D.Yimer e R. Biadene (ZaLab, 2008); Magari le cose cambiano di A. Segre (ZaLab/OFF!cine 2009); Canzone per Amine di A. Bougleux (Sodepau/ZaLab 2009) Il Sangue Verde di A. Segre (ZaLab/AEternam 2009) come consulente di edizione.

  • Data di inizio
    20 Giugno 2014 18:00
  • Stato
    Concluso
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