INCONTRO CON LAURENT CANTET

Data di inizio
18 Aprile 2013
Data di fine
18 Aprile 2013
Categoria
    Archivio
Stato
Concluso

FOCUS | LAURENT CANTET – INGRESSO GRATUITO conduce Curzio Maltese

Con sei lungometraggi e una manciata di corti, Laurent Cantet è oggi un autore consacrato dalla critica, più volte premiato nei festival e amato dal pubblico. Nato nel 1961 a Melle, studia all’IDHEC e diventa assistente di Marcel Ophüls per Veillées d’armes (1994). Lo stesso anno realizza il suo primo cortometraggio, Tous à la Manif, storia di un giovane barista schiacciato tra due mondi inconciliabili: il lavoro quotidiano dominato dal padre e il gruppo di liceali che nel caffè impiantano il loro quartier generale. Sorprendenti soggettive, uno sguardo che osserva con viva partecipazione e un taglio documentaristico esprimono lo stile che verrà. I problemi sociali di una Francia apertamente multiculturale, le frustrazioni di un mondo del lavoro sempre più cinico, i rapporti conflittuali tra generazioni, sono al centro di Jeux de plage (1995) – padre e figlio tra invidie e liberazioni sullo sfondo dei calanchi di Cassis – e del debutto nel lungometraggio, Les Sanguinaires, realizzato per la Tv. Le contraddizioni tra individuo e gruppo esplodono nelle avventure di persone in fuga su un’isola del Mediterraneo, rintanati per stare lontani dal chiasso di Parigi che sta preparando i festeggiamenti per l’arrivo del nuovo millennio.

Nel 1999 è la volta di Ressources humaines, premio César per la migliore opera prima. È il film della consacrazione, che lancia l’attore Jalil Lespert. Realismo e finzione sono in perfetto equilibrio nella vicenda di Frank, neolaureato assunto nella fabbrica dove il padre lavora come operaio. «Per me il personale è politico. Mi interessa rappresentare temi sociali attraverso personaggi e storie interessanti», dichiara Cantet. Che ribadisce questa profonda consapevolezza in L’emploi du temps, premiato con il Leone dell’anno alla Mostra di Venezia 2001. È «un film d’amore contro la dittatura del lavoro», rivela il regista. Per ribaltare il principio “lavoro dunque sono”, Cantet si ispira ad un fatto di cronaca: un medico che nascose per anni alla propria famiglia di aver perso l’impiego. Scoperto, uccise moglie e figli. Il particolare che cambia è tuttavia rilevante: il protagonista Vincent non è un dottore, ma un manager che finge di aver trovato lavoro in una banca svizzera. L’identità è del tutto smarrita: il dramma pirandelliano si compie nel pedinamento di un’ordinaria follia.

Nel 2005 Vers le sud racconta di donne in fuga, alla ricerca di amore e tenerezza sulle spiagge di Port-au-Prince. Sull’orlo dei cinquanta, le tre protagoniste si ritrovano in attesa di uno splendido diciottenne che le ammalia con la sua bellezza e che ognuna di loro va a cercare nella speranza di dare una scossa alla propria vita. Sesso come potere, osservazione di un Occidente frustrato e stanco, un ritratto intimo di solitudini e povertà. La Palma d’oro arriva nel 2008 con Entre les murs, l’esperienza di un giovane professore (François Bégaudeau, che del film ha curato la sceneggiatura, tratta dal suo romanzo autobiografico) in una difficile scuola periferica parigina. «Il film non cerca di difendere o accusare qualcuno. Tutti hanno le loro debolezze e i loro punti di forza, i loro momenti di grazia e di meschinità. Ognuno è in grado di mostrarsi perspicace o cieco, comprensivo ed ingiusto. Una scuola, talvolta, può risultare veramente caotica ed è inutile cercare di sembrare diversi da come si è realmente, perché ci sono dei momenti di scoraggiamento, ma anche di grazia notevole e di felicità immensa. E da questo enorme caos può sbocciare una profonda intelligenza». Dopo il collettivo 7 Days in Havana, tocca a Foxfire cambiare ancora registro: una gang al femminile nell’America degli Anni 50. «Le battaglie di quel periodo hanno inevitabilmente un’eco ai nostri giorni. I primi giorni di riprese hanno coinciso con le rivolte di Londra dell’agosto 2011 – esito ad usare il termine “rivolte”, che spesso serve solo a spogliare una sommossa della sua dimensione politica. Leggendo i giornali, ho percepito che oggi, Legs e le ragazze della gang sarebbero state per le strade di Londra. Una lotta ne chiama un’altra, e segue una successione che giunge fino a noi».

  • Data di inizio
    18 Aprile 2013 18:00
  • Stato
    Concluso
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