Premiato per la regia a Cannes 1995, accompagnato da polemiche a non finire e presto assurto allo statuto di cult multigenerazionale (e omaggiato anche dai trapper italiani), il secondo lungometraggio di Mathieu Kassovitz racconta la giornata di tre ventenni sfaccendati della banlieue parigina. Girato in un folgorante bianconero che esalta il bagliore intermedio dei grigi, è quasi un aggiornamento del principio zavattiniano del pedinamento. Al centro, la crisi (morale, sociale, esistenziale) di una gioventù che si avvicina al nuovo millennio senza più certezze, animata da una rabbia che non sa come catalizzare.
TITOLO ITALIANO: L’odio
REGIA: Mathieu Kassovitz
NAZIONE: Francia
ANNO: 1995
DURATA: 98′
CAST: Abdel Ahmed Ghili, Saïd Taghmaoui, Hubert Koundé, Vincent Cassel
v.o.s.: versione originale con sottotitoli in italiano
—
L’evento rientra nella rassegna Il film del mese
