Maraviglioso Boccaccio di Paolo e Vittorio Taviani (2015, 120’)
«II film […] recupera l’operazione fatta da Boccaccio sulla narrativa medioevale, che rielabora per dare forma ai nuovi valori di una borghesia laica e orgogliosa, e insieme sfrutta la ricostruzione della peste a Firenze (che i tanti Decameron passati espungevano) per ribadire la forza della narrazione come antidoto alla contaminazione dei tempi. Un doppio percorso, che rischia di sembrare in contraddizione ma che risponde invece al modo di filmare dei Taviani, attenti a definire una forma che metta in discussione la sua efficacia per rimandare al “brutto” lasciato fuori campo dopo la fuga dalla Firenze appestata. In questa logica si giustificano e si spiegano l’eleganza essenziale e geometrica degli ambienti e quella colorata e vitale dei costumi, la contraddizione tra i volti sconosciuti dei dieci giovani fuggiti in campagna e diventati narratori e quella dei visi celebri dei personaggi delle novelle […] e soprattutto uno stile di riprese controllato, che rimanda alla rappresentazione pittorica (pre)rinascimentale, fatta di eleganza e geometria. Per offrire allo spettatore un percorso capace di ribadire la bellezza e l’utilità del fare artistico e insieme sottolineare la forza vivifica dell’amore (e della donna)» (Mereghetti).