L’immensità artistica di Maria Callas va ben al di là della sua voce. Lo ha testimoniato chi ha avuto il felice destino di poterla ascoltare e vedere a teatro. Lo possiamo intuire anche noi oggi, percependo ancora i riflessi luminosi di un mito che non si spegne. Eppure il mito di Maria dalla sua voce non può prescindere. Ed è quella voce che il restauro di Medea ci restituisce: personaggio mitologico a sua volta, Medea era stata più e più volte interpretata da Maria Callas nell’opera di Luigi Cherubini. Nel film, come nell’opera, Maria Callas è anima e corpo di Medea, vive, si illude, soffre, giunge fino al più orrendo degli omicidi. Però non canta. Parla. Ecco, questo restauro ci farà ascoltare la vera voce di Maria Callas, che per Pasolini aveva recitato in italiano. Il film uscì invece con la voce di Rita Savagnone: il produttore Franco Rossellini fece pressione sul regista perché per il circuito italiano facesse doppiare la Callas, temendo che la sua inflessione “straniera” risultasse sgradita al pubblico. Pasolini accondiscese ma ottenne che venisse mantenuta la voce originale del soprano per le edizioni estere: una voce la cui intensità è centellinata da Pasolini in un film che puntella con poche parole gli immensi spazi silenziosi della Cappadocia, della Storia e delle sue radici nel Mito.
NAZIONE: Italia, Francia, Germania Ovest
ANNO: 1969
DURATA: 118′
CAST: Maria Callas, Massimo Girotti, Laurent Terzieff, Giuseppe Gentile, Margareth Clémenti, Paul Jabara