Per gentile concessione di Mikado Film
NOCTURNE INDIEN di Alain Corneau
Notturno indiano
Francia, 1989, 110′
Con Jean-Hugues Anglade, Clémentine Célarié, Otto Tausig, T.P. Jain
Un “Indiano” trentenne è alla ricerca di un vecchio compagno di scuola, il portoghese Xavier Janata Pinto, di cui da un anno si sono perse le tracce. Parte per l’India e giunge a Bombay, dove pernotta in un albergo malfamato. L’indomani, su vaghe indicazioni raccolte da una prostituta, va a cercare l’amico in un ospedale; da qui, ancora seguendo indizi estremamente incerti, si reca a Madras con la sua inseparabile valigia, scoprendo, sgomento, le infinite miserie dell’India più povera, e sforzandosi di coglierne l’anima religiosa. Raggiunge infine Goa, sempre alla ricerca dell’introvabile Xavier, col quale sembra essersi identificato. Nel suo vagare incessante s’imbatte in tipi strani: un ebreo che ha vissuto l’esperienza del lager nazista e va cercando, astioso, un medico tedesco di quel campo; un professore di teosofia che lo intrattiene sulle sue suggestive ipotesi. A Goa, un antico archivio abbandonato attira la sua curiosità e una strana veggente dall’aspetto deforme gli fa intendere che il suo vero io è altrove. Su quest’indicazione, “L’uomo” cambia improvvisamente itinerario e, dopo un bagno rituale nel mare di Oman, lascia intendere che, in realtà, il suo inquieto vagare era alla ricerca di se stesso. Dopo aver confidato a una fotografa incontrata nell’albergo le sue curiose vicissitudini, alla domanda di lei se tutto sia veramente accaduto o se le abbia raccontato un film, “L’uomo” non risponde, ma le sorride enigmaticamente.