Paesaggi con figure. Il cinema di Michelangelo Antonioni
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«Antonioni fa parte della ristrettissima schiera di cineasti poeti che si creano il proprio mondo, i suoi grandi film non solo non invecchiano ma col tempo si riscaldano».
Andrej Tarkovskij
Nel decennale della morte del grande regista (30 luglio 2007), la Cineteca Nazionale rende omaggio al suo cinema attraverso una serie di appuntamenti. (Ri)vedere i suoi film significa comprendere la modernità del suo sguardo. Perché come ha scritto giustamente Giorgio Tinazzi «Antonioni […] è un autore difficile. Lo è stato […], come testimoniano le costanti difficoltà da lui incontrate con i produttori, ai quali il suo rigore ha sempre dato fastidio; lo è stato con gli apparati repressivi sociali, come la censura, perché ha toccato di frequente i punti deboli che la rete dei “valori” copriva; lo è stato per il pubblico, con il quale non ha mai avuto un contatto semplice, e che ha conosciuto anzi vuoti clamorosi (basti pensare all’accoglienza decisamente ostile riservata alla proiezione a Cannes dell’ Avventura, quando il regista aveva già, si può dire, i suoi bravi titoli di merito). D’altronde, fino a un certo punto, i resoconti degli incassi sono oggettivi testimoni. È autore difficile, infine, per la critica: parlando in generale non si può dire che il riconoscimento della sua “novità” sia stato immediato; i ritardi sono sintomatici, così come alcune “consacrazioni” tardive, che talora avevano più l’aria di risarcire una colpa che di riesaminare i film o verificare gli errori». Ma malgrado tutto ciò, come ricordava Carlo di Carlo suo collaboratore storico, recentemente scomparso e che in questa sede vogliamo ricordare, «Michelangelo Antonioni è una figura centrale nella cultura del Novecento, uno dei testimoni più lucidi della nostra epoca per avere saputo individuare e analizzare con le sue opere, attraverso un percorso solitario, originale e spesso trasversale, la “malattia dei sentimenti”, i problemi, le angosce, le paure dell’uomo nella società contemporanea. Antonioni è un autore che ha attraversato il suo tempo, ma che è stato anche sempre fuori dal tempo, diventando un maestro di stile e un innovatore del linguaggio».
Si ringrazia per la collaborazione Enrica Fico Antonioni