Presentazione del libro di Sara Fruner “La notte del bene” edizioni Bollati Boringhieri. Alla presenza dell’autrice modera Gian Pietro Gentilucci Leonardi, studioso indipendente di letterature anglofone e curatore del sito Queerographies.
Un giorno, in treno, scocca il colpo di fulmine fra Ettore ed Elena. Un passato anomalo li unisce: Ettore abbandonato in fasce dalla madre, e adottato all’età di cinque anni; Elena bambina sparita nel nulla per tre giorni, e poi ritornata. Due anime perdute che si trovano. Ma se il caso può incastrare tutto alla perfezione, può anche, in un soffio, scatenare il caos: un figlio fuori programma che sconvolge gli equilibri di singoli e coppia, lo smarrimento identitario per Elena, e guai sul lavoro per Ettore, trascinato in un intrigo che mette a repentaglio la sua integrità etica.
In ufficio gli è accanto Matilde, vedova di mezza età con un passato ingombrante e un amore impossibile sospeso fra Stati Uniti e Caraibi.
E se un padre non amasse il proprio figlio? E se una donna diventata madre, si perdesse completamente nel passaggio da donna a mamma? La notte del bene ruota attorno a queste domande, esplorando l’abisso che può spalancarsi tra un uomo e una donna posti davanti a una genitorialità imprevista. Attorno a quest’universo di coppia, un mare di storie da ogni dove, fra passato, presente, architettura, schiavitù, razzismo e verità nascoste.
Raccontando il blackout di un progetto famigliare convenzionale, e intravedendo il profilarsi luminoso di un sistema affettivo che si apre a nuovi mondi, La notte del bene permette a Sara Fruner di riprendere i nodi affrontati ne L’istante largo, e di lavorarli con maturità e potenza nuove, attraverso la scrittura essenziale e ricchissima che è una delle cifre distintive di questa autrice, definita da André Aciman «una maga della parola».
Sara Fruner Nata a Riva del Garda, Sara Fruner dal 2017 abita a New York, dove è docente di italiano presso il Fashion Institute of Technology. I suoi articoli su cinema, arte e letteratura sono apparsi su «La Voce di New York», «CinematoGraphie», «Magazzino 23», «Brick». Ha collaborato con il Center for Italian Modern Art e Magazzino Italian Art, e recentemente ha tradotto opere di Marie-Helene Bertino, Jane Hirshfield e W.S. Merwin. È Professional Member dell’Authors Guild e Bogliasco Fellow.
L’istante largo, suo romanzo d’esordio (Bollati Boringhieri, 2020 e 2022), le è valso il secondo posto al Premio Nazionale Severino Cesari Opera Prima 2021. In poesia alterna volumi in italiano e in inglese: Bitter Bites from Sugar Hills (2018), Lucciole in palmo alla notte (2019), La rossa goletta (2023).
Al momento è in residenza presso la Casa delle Traduzioni di Roma.