Il primo film che abbiamo fatto insieme, io e Guy Maddin, è stato The Saddest Music in the World. La nostra conoscenza è iniziata quando Maddin mi ha mandato il suo copione incomprensibile, le frasi, tutto così barocco, non avevo mai letto un copione così complicato. Fortunatamente, però, mi aveva mandato i suoi film e uno era di soli sette minuti, Heart of the World: un film fatto di immagini tutte graffiate, rovinate, tutto quello che, cercando di restaurare i film, abbiamo sempre combattuto. Invece quella era la sua estetica. Ho scoperto così che esisteva un ragazzo in Canada, a Winnipeg, a cui piaceva quello che a noi non ha mai interessato e che conosceva il cinema molto bene e che in queste immagini così rovinate aveva trovato l’anima, la disperazione di un cinema che stava sparendo. Mi sono detta “Questo è un grande talento” e sono andata a trovarlo a Winnipeg. A me piace lavorare con i registi sperimentali perché in un certo senso mi ricordano mio padre, che avrebbe potuto continuare a fare i film neorealisti, trasformandoli in un genere strappacuore e farlo diventare uno stile di successo, mentre, invece, si è rifiutato di farlo e ha sempre cercato nuovi orizzonti. Quando incontro questi registi, così testardi nei loro esperimenti, da Lynch a Maddin, io mi sento a casa. (Isabella Rossellini)
TITOLO ITALIANO: La canzone più triste del mondo
REGIA: Guy Maddin
NAZIONE: Canada
ANNO: 2003
DURATA: 100′
CAST: Isabella Rossellini, Mark McKinney, Maria de Medeiros, David Fox, Ross McMillan, Louis Negin
Versione originale con sottotitoli